domenica 30 ottobre 2011

Strade




STRADE

Infinita la fatica
provata su queste strade
diverse ed uguali
tutte in salita
anche se discendono e portano all'oceano

Cammino a vuoto
sprecato per un misero guadagno
io dritto come un mulo
testardo come un uomo
stanco come me

Adesso lascio il tutto
cancello la missione
mi butto a sinistra
nella via che conduce al mare

Vado a respirare
ti lascio qui fratello mio
e bacia le mie spalle
che si gettano nel mare

Si, il mare
il mare
il mare
addio!

Antonino Blesi  

venerdì 28 ottobre 2011

E di elefante


Un elefante mi attraversa il giardino.
Ma come è possibile che nessuno se ne sia accorto? Un elefante che passeggia nella città crea il panico, il rumore dei suoi passi pesanti rimbomba sull'asfalto, la gente urla e le auto che scappano. 
Ma l'elefante arriva con un silenzio magico, si sente solo il ticchettio della pioggia sulla sua groppa, i suoi passi sorvolano leggeri come brezza sopra i fili d'erba.
E' un elefante fatto di rugiada, etereo come un sogno, è come quegli attimi dove ti chiedi se sogni o sei sveglio. Me lo sto ancora chiedendo, ma l'elefante è già passato, è lontano, forse è andato a passeggiare nel sogno di qualcun'altro.


martedì 25 ottobre 2011

Orso Baluba

"Orso Baluba"creazione di MR8

Le grandi esplorazioni sono accompagnate a volte da piccole scoperte, a volte bisogna cambiare continente per scoprire un orso baluba che ti guarda dalla finestra del bagno. Un orsetto che stava nascosto nelle tue tasche, e che è venuto fuori dalla tua matita un giorno che stavi solo a fischiettare per passare il tempo.
Il tempo è un bene prezioso, forse la cosa che manca di più a tutti ai giorni nostri e non sempre è un concetto legato al lavoro o al denaro. Il tempo è come uno spazio che dedichiamo a noi, a volte è una tana dove vogliamo ritrovarci soli, a volte è una deviazione da un sentiero che gli altri ci hanno tracciato, il tempo è l'aria che respiriamo quando camminiamo con le nostre gambe. 
Prendendo il sentiero meno battuto si incontrano nuovi luoghi e nuovi animali, ma se sappiamo guardare, possiamo trovare noi stessi.

Tomaso


venerdì 21 ottobre 2011

Che cosa faccio sabato sera?


Io sabato sera vado a vedere uno spettacolo di burattini, anzi uno spettacolo di burattini che è dedicato ai bambini troppo cresciuti come me.
Ecco dove vado sabato sera:
http://www.aprisogni.it/organizzazione/dissacrazioni/dissacrazioni2011.html
ci vado perchè ci sono stato sabato scorso e mi è piaciuto molto,
ci vado perchè è una poche rassegne di burattini dedicate agli adulti ( ci sono solo quattro rassegne di questo tipo in italia)
ci vado anche con la mia famiglia perchè non è uno spettacolo vietato ai minori, ma dedicato ai grandi
ci vado perchè sono curioso
ci vado perchè è gratis

non ti ho ancora convinto?

giovedì 20 ottobre 2011

La creatività quotidiana


La creatività può essere a servizio di molte cose, può aiutare a vendere più auto o vestiti,.
La creatività può far nascere un bisogno, quando si disegna un oggetto così bello che dobbiamo possederlo.
La creatività è al servizio dei grandi eventi, la creatività è una qualità che può essere venduta a caro prezzo, quindi la si tiene nascosta su alcuni appunti, si coltiva il proprio tesoro, nella speranza di ricavarne il massimo possibile.
Ma la creatività può essere generosa in ogni nostro giorno, per questo nei miei post parlo di creatività quotidiana, ne parlo come di un gesto scacciatristezza, un antistress, un antidoto contro il logorio della vita moderna ( come il Cynar).
La creatività quotidiana ti permette di far mangiare un kiwi perchè sono degli occhi di drago, ti fa nascere un sorriso senza ragione, mette un po' di colore quando le giornate d'autunno diventano grigie.

La creatività è reale solo se condivisa.
( dalla frase di Chris McCandless: la felicità è reale solo se condivisa http://it.wikipedia.org/wiki/Christopher_McCandless)

Tomaso Nardin

domenica 16 ottobre 2011

Il silenzio della radio

I pomeriggi della mia infanzia sono stati accompagnati dal suono della radio che mia madre ascoltava mentre faceva riparazioni sartoriali e imbastiva vestiti.
Ora la radio è spenta, o meglio è stata sostituita dalla televisione e dall'invadenza delle immagini che guasta le nostre conversazioni. 
La radio con il suo aspetto discreto e il fascino degli sceneggiati radiofonici si univa all'anima della casa, creando quell'aspetto quotidiano che si è fissato nei miei ricordi.
Il silenzio della radio è stato invaso e i miei ricordi sono andati a catalogarsi da soli in qualche cassetto che apro di tanto in tanto.
Solo per ritornare un attimo a quei pomeriggi vissuti da bambino mi sono costruito una radio di cartone, la appoggio all'orecchio, non esce musica o voce, ma anche solo vederla nello scaffale e sentire il suo silenzio, mi fa sentire bene.


venerdì 14 ottobre 2011

All'alba







All'alba
colli vellutati
riposano in gregge
morbido e sazio.

Feltro color cipresso
sagome arruffate
minuscole.

Nella foschia,
scelgo
da oggi,
di nutrirmi
di solo ciò
che mi darà pace.



                              Elise Pasquier

Gli alieni ed il battiscopa

Ma come è strana la vita.
La sera si degustano dei cioccolatini avvolti in una scatola dorata e il mattino dopo degli alieni brillanti invadono lo studio e camminano lungo la parete, esattamente là dove ti eri promesso di mettere il battiscopa.
Potrebbe essere che ho esagerato con i cioccolatini, inizio ad avere le allucinazioni post-scorpacciata, confesso inizio ad avere paura.
Ma faccio bene a non fidarmi di ciò che non conosco? Devo andare ad accartocciare gli alieni in piccole palle dorate, oppure la mia paura è ingiustificata e la loro è un'invasione pacifica?
Ho deciso di ascoltare il mio istinto e la mia indole pigra ha avuto il sopravvento, ho lasciato gli alieni tranquilli al loro posto, tanto che hanno messo su famiglia e sono diventati in tre, la nostra convivenza continua serena, mentre quel tratto di muro sono anni che aspetta un battiscopa.

martedì 11 ottobre 2011

Il ragno di halloween


Il ragno di Halloween di cartone

Materiale occorrente:
Taglierino
Cartone
colla vinavil o simile oppure cucitrice
spago
scotch di carta
un pennello medio
tempere (nero, arancione, bianco)
un piatto di plastica come tavolozza  

Avete preso tutto, bene iniziamo!











1) Procuratevi delle zampe:

tagliare con un taglierino da una scatola di cartone le zampe del ragno: 4 strisce di 120 cm su 1,5 cm.









2) Prepariamo le zampe:
 prendere una striscia alla volta e ripetere le seguenti operazioni:
piegare verso l'interno a 5 cm e a 115 cm (per i piedi)
piegare verso l'esterno a 30 cm e a 90 cm (per le ginocchia)





Fate attenzione alle pieghe: ben marcate e perpendicolari alle strisce.







3) Per dare un certo contegno al nostro ragno dobbiamo fargli delle spalle ben tonde quindi ammorbidiamo la zona centrale delle strisce cioè a 60 cm  per 10-12 cm strofinandola sullo spigolo di un tavolo, permetterà un'adesione migliore al corpo del ragno.








4) Prepariamo il corpo: 
prendere il rotolo di carta igienica vuoto e passargli lo scotch tutto attorno per chiudere i 2 buchi.










5)Fissiamo le zampe tra di loro: 
posizionare le 4 strisce a stella accorgendosi di lasciare uno spazio un po' più grande per la parte anteriore e un altro per la parte posteriore del corpo del ragno.
Possiamo fissarle nel bel mezzo della stella con una colla di tipo Vinavil oppure con una graffetta di grande dimensione (cucitrice).












6) Attacchiamo il corpo alle zampe:
posizionare il corpo (il rotolo di carta igienica) nel centro della stella e fissarlo con della colla di tipo Vinavil oppure con lo scotch di carta passandolo più volte attorno al punto di contatto.

































7) Ultima tappa: dare il colore “halloweenesco”.
 Dipingiamo il ragno con della tempera NON diluita e con un pennello asciutto (per non inumidire troppo il ragno e rischiare di staccare lo scotch).
Dipingiamo:
di nero (N) i piedini, il corpo centrale, le spalle e il puntino centrale degli occhi (una volta asciutto il bianco).
di bianco (B) i denti e gli occhi solo una volta asciutto il nero della faccia.
di arancione (A) le ginocchia e zampe.


8) Spaventiamo gli amici: 
attaccare uno spago al corpo e tra le spalle per tenerlo come una marionetta da fare camminare e zampettare la grande sera di Halloween. 


Buono spavento!








lunedì 10 ottobre 2011

Il nascondino del cervo


Ottobre è il periodo dove il cervo scende dalla foresta e si ritrova sui pascoli a far udire il suo bramito.
In questa musica serale si esprimono la lotta, l'istinto e la fierezza, i colpi dei combattimenti segnano nuove supremazie.
Ma capita a volte che qualcuno si chiami fuori da questa lotta, che rinunci ad ogni supremazia, perché non ne vede il senso, forse il suo istinto non è competitivo. Un cervo che non partecipa a quello che è chiaramente l'evento dell'anno della sua razza, inevitabilmente soffre un po' di solitudine. La stessa solitudine che prova il piccolo Luigi che si rifugia nel bosco per sfuggire all'ennesimo pomeriggio senza amici.
Ma il bosco è un luogo dove si incontrano gli spiriti affini, e Luigi e il cervo si mettono a giocare a nascondino, e continuano a giocare fino a quando le ombre degli alberi si allungano su di loro.
Sono così felici che non sentono lo sbattere di corna nella valle e la voce della mamma che chiama per la cena.


giovedì 6 ottobre 2011

A di asino


Iniziare un abecedario, per poter insegnare a un bambino a riconoscere le lettere, per poi con queste formare le parole,comporre delle frasi e così via........
Ma quando io ho iniziato a disegnare un abecedario le lettere hanno subito assunto un altro valore, sono diventate forme e geometrie semplici con le quali mi sono messo a giocare.
Invece di insegnare a un bambino a leggere seguendo una logica razionale, sono io che ridivento bambino affascinato dall'astratto irrazionale.
Vista questa cattiva condotta, la prima lettera non può essere altro che A di asino.

martedì 4 ottobre 2011

L'avocado che diventò kiwi


La fiera quattro passi di Treviso è sempre un'occasione per incontrare persone speciali.
Quest'anno abbiamo incontrato Mario che è venuto a far conoscere i buoni prodotti di una Sicilia "nuova", abitata da galline felici http://www.legallinefelici.it/.
Tra le tante cose buone c'erano anche degli avocados squisiti.
E' capitato però che uno di questi si è dimostrato particolarmente combattivo, direi quasi ribelle, tanto che aveva deciso di non farsi mangiare. Mario mi ha raccontato che questo avocado veniva da un albero che si affacciava su un campo da rugby, non c'è da stupirsi quindi che non si facesse mangiare.
Allora l'ho voluto aiutare a travestirsi da kiwi, l'uccello della Nuova Zelanda,e vedendolo così, tutto nero come i fortissimi All Blacks, nessuno ha più avuto il coraggio di mangiarlo.
Alle volte basta avere il coraggio di cambiare.
Pure un avocado riesce a cambiare il suo destino.

sabato 1 ottobre 2011

Dove sono?



Un giorno guardo la mia mano e mi chiedo dove sono.
Ho nostalgia del tempo in cui si guardava il palmo della mano e tra le linee si cercava il proprio futuro.
Nel palmo della mano non riesco a trovare mappe tracciate da satelliti, non sento voci metalliche che mi dicono che tra cento metri devo girare a destra.
Nel palmo della mano trovo l'invisibile alla tecnologia, ritrovo l'innocenza di quando mi mettevo a contare fino a mille senza sapere il perché, mi perdo nell'incanto del suono dei numeri che scorrono.
Oggi nessuno sa dove sono, ricomincio a contare,
non so fino a che numero arrivo, non riesco neanche a immaginarlo,
io inizio, da qualche parte arriverò.............1001........