venerdì 30 dicembre 2011

Il libro polacco


Nelle vacanze di Pasqua di due anni fa sono stato a trovare il mio amico Mateuz a Varsavia.
Potrei raccontare molte cose di quel viaggio, da Cristian che aveva dimenticato la carta d'identità al sonno profondo della vodka........
Ma in realtà parlo di un libro, un ricordo che m sono comprato in un negozio dell'usato l'ultimo giorno della vacanza. Un libro che penso sia sulla cultura degli alberi da frutto, certo non l'ho letto, ma l'ho capito dalle immagini.
Quest'anno la copertina del libro vive una una vita, infatti si ritrova sulle etichette delle marmellate che abbiamo regalato agli amici e parenti. 
Un pensiero per Mateuz, un caro amico che non sento da tempo, non so neanche se segue il mio blog, ma a lui voglio dedicare un pensiero che rimane impresso sulle etichette.
Ciao Parosky.


lunedì 26 dicembre 2011

Il mio album degli animali


La vigilia di Natale è stato un giorno impegnativo per tanti. 
Molti si sono avventurati nei negozi in cerca degli ultimi regali, qualcuno a casa lottava con la carta regalo e lo scotch.
Io ho terminato i miei regali "home made" che ho deciso di regalare a i miei amici.
Ho faticato anche io, ma la soddisfazione è stata grande, soprattutto per uno dei regali da fare ai più piccini: un album di disegni da colorare.

Ho fatto degli scarabocchi di animali e poi li ho fotocopiati ingranditi su una carta da disegno in formato A3.
A parte i disegni, che possono piacere o meno, ho voluto dare ai bambini la possibilità di disegnare, invece che su il solito foglio bianco 90 grammi, su una bella carta, leggermente ruvida ideale per i pastelli, ma buona anche per le tempere, sono proprio curioso di vedere come i disegni saranno trasformati.
 

lunedì 19 dicembre 2011

Milleuno


Oggi verso le 15 questo blog ha raggiunto le 1001 visualizzazioni.
E' un piccolo grande risultato ed è anche molto simbolico visto il nome del blog.
Ringrazio tutti quelli che fino ad oggi mi hanno dedicato anche solo cinque minuti del proprio tempo, e ringrazio ancora di più quelli che continueranno a farlo. 

Tomaso


venerdì 16 dicembre 2011

PIGS


dedicato a Secce

Si fa presto a dire PIGS, a dire che se non vogliamo fallire dobbiamo fare dei sacrifici.
Quando uno lavora si ritiene fortunato in questo periodo, ma se poi va in banca e non vogliono cambiargli l'assegno: " no sa , con le nuove disposizioni del Governo, lei può solo depositarlo, non cambiarlo....",
e  poi scopri che non il Governo non ha previsto niente di tutto questo, ma semplicemente la banca non vuole darti i soldi.....
Pensi a Paperon de' Paperoni che si tuffa nei soldi, pensi che è così che te la immaginavi una banca, immaginavi un caveau pieno di fruscianti banconote, d'improvviso le tue fantasie svaniscono, e compaiono scrivanie, gente depressa, e giù dalle scale il caveau vuoto, con solo qualche carta abbandonata per terra.
Allora guardi la misera cifra scritta sul tuo assegno e ti dici come è possibile, ma siamo messi così male o sono loro che sono così bastardi.

lunedì 12 dicembre 2011

Svegliarsi col sorriso


Ieri era il giorno del mio compleanno e mi sono voluto fare un regalo.
Mi sono preso l'impegno di svegliarmi sempre con il sorriso, in effetti porsi un obbiettivo non è un regalo, ma riuscire a raggiungerlo sicuramente si.
Il giorno del mio compleanno è stato facile, complice anche la domenica, il sorriso sono riuscito a metterlo anche nel piatto.
Oggi, complice la pioggia, il sorriso era già più tirato, ma le avversità non mi devono spaventare, sono certo di riuscire a trovare la felicità nelle piccole cose.
Mi sveglio col sorriso.
Il mio karma è inattaccabile.

venerdì 9 dicembre 2011

OH!

foto di Léon Nardin

A dire la verità ho fatto questa maglietta con il solo scopo di prendere in giro un mio collega.Il quale mi rispondeva oh! ogni volta che lo interpellavo, a volte anche con 15 minuti di ritardo......
Non è certo una ragione edificante, ma è la verità. 
Una  volta indossata la maglietta però ho capito che in quella sillaba si nascondeva un concetto più profondo..
OH!  
è una forma primordiale di comunicazione, è un incitamento a svegliarsi dal torpore della società è una scossa.
La maglietta è diventata interattiva infatti chi incontravo mi rispondeva OH!, ognuno per una sua ragione diversa, ho capito che tutti abbiamo bisogno di una scossa, di una scintilla, anche solo per rispondere ad una domanda.




domenica 4 dicembre 2011

Nella giungla misteriosa


Il buio oltre gli alberi ci fa paura, ma quello che più ci spaventa è il luogo sconosciuto, eppure la giungla ci attira, ci attira il suo mistero, i suoi animali e i suoi pericoli.
La nostra voglia di avventura ci fa affrontare anche i luoghi più spaventosi.
Ho fatto questa illustrazione qualche anno fa, quando la giungla era lontana e disegnarla significava viaggio, avventura, pericolo e scoperta. 
Ho fatto questa illustrazione quando nessuno sapeva cosa voleva dire spread.
Ora la giungla la sento più vicina, fisicamente è un luogo più conosciuto, sono le strade e le piazze di tutti i giorni, eppure quando guardiamo dalla finestra abbiamo lo stesso sentimento di paura e mistero.
Viene naturale chiedersi, riusciremo ad attraversare questa giungla misteriosa?

mercoledì 30 novembre 2011

Il pinguino ninja


Quando seguo una lezione o una conferenza la mia mente non può fare a meno di divagare, devo dire che in realtà riesco anche a seguire la lezione, ma sicuramente posso sembrare maleducato agli occhi di chi parla, me ne scuso. La mia è una mania che è nata sui banchi di scuola: alle elementari la maestra mi sorprendeva a disegnare sotto il banco, ed ha continuato ad accompagnarmi anche all'università e poi al lavoro.
Durante queste distrazioni per il tema principale sono sempre nati degli scarabocchi appassionati, più o meno seri.
L'ultimo è nato durante una conferenza sulla comunicazione, è un pinguino con una banda sulla testa.
Sembra poco, ma se si guarda il suo sguardo serio e il passo deciso, si può immaginare che si sta avviando all'ennesima inutile conferenza sul clima a prendere a schiaffi chi si ostina a non guardare il futuro, ma alle proprie tasche.
Il suo sarà pure un piccolo gesto, se vogliamo anche ridicolo, ma se lo può permettere perchè lui è solo uno scarabocchio, sulla terra ci siamo noi mica lui.


lunedì 28 novembre 2011

B di balena


Nel profondo del mare, dove non arriva la luce del sole, un bagliore azzurro compare, risale in superficie.
La balena vista da lontano è un pesce come gli altri, ma se ci passa accanto è grande come una casa, immensa e docile, l'accarezzo con la mano.
Lei sta salendo in superficie, forse incontrerà l'uomo, gentile o cattivo che sia.
Mentre si avvicina a quella che noi chiamiamo terra, io rimango nel suo mondo ancora un po', voglio prolungare questo sogno, nel buio attorniato da costellazioni di plancton, chiudo gli occhi pervaso dalla strana sensazione di esser già stato qui.

sabato 26 novembre 2011

Il passo di danza di una giraffa



Immaginare è un esercizio impegnativo, che va molto al di là di quello che riusciamo a fare.
Sto lavorando a un mio progetto dove devo realizzare diverse immagini di animali, un po' di tutti i tipi: cane, gatto, leone, gorilla, ecc. ecc.
A volte i disegni riescono al primo tentativo, mi piacciono subito, mi ci affeziono, a volte le immagini sembrano nascondersi chissà dove nella mia testa, e ci mettono un po' ad uscire.
La giraffa si è fatta desiderare un bel po', ho dovuto anche far finta di non cercarla, perchè faceva la preziosa, ma in qualche modo posso anche dire che mi accompagnava anche nei momenti difficili.
Nei momenti in cui vorrei essere da un'altra parte, quando le prospettive mi deludono, quando sono stanco di sentire la parola crisi, mi rifugio a pensare al passo elegante di una giraffa, come una danza fatta sui trampoli, e la vedo, la immagino.
Allora penso alla fortuna di riuscire ancora ad immaginare, a vedere quello che non si riesce a contare, catalogare, sfruttare, penso che quel passo di danza di una giraffa ritrovo l'energia che sfugge a tutti i censimenti.

mercoledì 23 novembre 2011

Aspetto il calcio d'inizio


Per anni ho aspettato il calcio d'avvio di una partita di rugby, ho provato quell'emozione.
La definirei una mezza via tra " datemi la palla " e " ma che ci faccio qui?".
E' un attimo in cui tutte e due le squadre sono schierate, si sente il vento e l'odore del fango, il caldo dentro la maglia e di fronte a te vedi sempre giocatori più grandi e più grossi di te.
C'è anche la paura, a volte ti senti forte, e quindi la paura neanche la senti, ma ci sono volte in cui senti la paura che precede la battaglia, e quando la senti devi dirti che dove non ci vuoi andare bisogna correre.... ed è in questo momento che inizia la partita.
Ora sto aspettando un altro calcio d'inizio, nel corso di teatro, domani iniziamo a provare lo spettacolo, sento già il vento e il profumo del palco....... 

lunedì 21 novembre 2011

Una tazza di caffè

immagine di Massimiliano Albanese ( da Zurbaran)

Nelle piccole cose ci sono grandi mondi, in un piccolo ritaglio di carta apriamo le porte di un mondo altrimenti chiuso, sconosciuto.
In una tazza di caffè Massimiliano ha messo tutta la sua sensibilità, ha posato il suo sguardo dove gli altri passano oltre e ha fatto una piccola opera di grande valore.
Questo quadro ed altri saranno in mostra presso l'osteria Arman di Treviso dal 30 novembre all'11 dicembre 2011 , vi consiglio di andarla a vedere e di posare il vostro sguardo sui piccoli capolavori dei ragazzi e ragazze del laboratorio di pittura condotto da Elise Pasquier della Cooperativa Comunica.

venerdì 18 novembre 2011

C di casa



La casa è dove viviamo.
La casa è un vestito che indossiamo ogni giorno.
La casa è una coperta che ci copre la notte.
La casa è un luogo, ma non solo questo.
La casa sono le risate che sentiamo in cucina, è la pazza gioia di un ballo in salotto la domenica mattina.
La casa non sono quattro mura e un tetto.
La casa è il calore che sentiamo quando rientriamo, quando ci accoglie un sorriso o un bacio.
La casa non è solo un tetto che ci copre la pioggia, è sentirsi fortunati sapendo che c'è qualcuno che la pioggia la prende davvero.
La casa è la nostra storia, ma se un giorno partiamo, chiudendo per sempre la porta dietro le nostre spalle la storia viene con noi, ce la portiamo dietro come la lumaca porta sulle spalle la sua chiocciola
La casa può essere lontana, ma ci accompagnerà sempre nei nostri viaggi e nelle nostre più grandi scoperte
La casa un giorno sarà demolita, distrutta, spazzata via dal vento, ma troveremo sempre un luogo a cui fare ritorno, perchè la casa siamo noi.

martedì 15 novembre 2011

Fatto da me


Per il secondo Natale consecutivo mi sono prefissato un obbiettivo, quello di regalare solo cose fatte da me. Il tutto mi obbliga a organizzarmi per tempo, perchè il Natale arriva più veloce di quel che ci si aspetta.
Nella foto sono ritratti i peperoncini detti "baci di satana" che sono la novità di quest'anno, quindi qualche amico riceverà in dono quello che è in reatà un vero esperimento. 
Molti diranno che faccio così per una squallida scelta economica, beh se si fa il conto del tempo passato a preparare marmellate, conserve, etichette, disegni ecc. ecc., probabilmente mi converrebbe svaligiare un ipermercato la vigilia di Natale.
Ma in realtà il segreto della mia scelta è proprio il tempo che io dedico a preparare i doni per le persone che amo. 
Il tempo è diventato il bene più prezioso che abbiamo, mentre imbottiglio, impacchetto o invasetto, assieme al regalo offro anche un po' della mia vita.
A volte trasformo la verdura regalata ( i peperoncini sono di David e Brigitte), o vado a caccia di sapori antichi nel  modo più moderno ( ho fatto la cotognata da una ricetta su internet), i miei regali possono anche trasmette un sapere. 
E chissà forse i peperoncini sono venuti buoni........

domenica 13 novembre 2011

Ritorno al disegno 2


Sempre Canaletto, questo disegno è tratto dal quadro "Piazza San Marco verso la basilica" del 1723.
Piazza San Marco mi ha sempre affascinato, perchè ad un primo sguardo si vede la piazza chiusa sui quattro lati, come un campo veneziano, ma dopo si vede la luce arrivare dagli angoli, si percepisce lo spazio oltre. Piazza San Marco non è chiusa, ma è un atrio d'ingresso sempre aperto. 
Piazza San Marco non è un salottino dove ritrovarsi tra "nostrani", ma è il salone sempre aperto di una città che accoglie il "foresto",  una città che non ha paura di perdere la sua identità, ma che si affaccia sul mondo intero e al mondo intero mostra la sua bellezza.



mercoledì 9 novembre 2011

Ritorno al disegno

Tomaso Nardin (da Canaletto: Campo dei Santi Giovanni e Paolo con la scuola di San Marco, 1725)

Disegnare per me è una passione.
Altri hanno passioni più socievoli, tipo suonare la chitarra, ballare, io invece se considero tutte le ore passate a disegnare qualcosa, posso tranquillamente dire che sono in debito verso m,e stesso di qualche anno di socializzazione.
Per me è difficile da spiegare perchè so dire molte più cose con una matita in mano che usando le parole.
Questa passione pura mi fa tornare indietro per studiare con uno sguardo nuovo i quadri dei maestri, questa passione mi fa scoprire ancora quanto è bello riportare con linee nere sul foglio bianco quello che i tuoi occhi hanno visto.
Ho iniziato con i vedutisti e Venezia, Canaletto, Bellotto, Guardi, ecc. faccio piccoli schizzi in un quaderno, sono piccole cose.


domenica 6 novembre 2011

Oggi piove


Oggi piove, fa umido, fa poca voglia di uscire.
Si rimane rintanati in casa, sotto le coperte, sopra il divano a fianco delle persone che si amano.
Questo è quello che auguro a tutti voi di fare, ma molti invece devono uscire dalle loro case per andare al lavoro e oggi queste persone avranno un'abbondante razione di umidità nelle ossa. 
A tutti voi, intrepidi cavalieri, che con biciclette e motorini solcate la pioggia ( quelli che invece sono in auto, sono meno epici), a voi che con le vostre fragili corazze impermeabili oggi avete trovato la forza di alzarvi dal letto, a voi che non sapete neanche quanto vi capisco.
A voi io dedico questa nuvola di carta, questo scarabocchio in forma di pioggia, che nella sua ironia vi faccia sorridere, almeno quel poco per capire che voi il sole ce l'avete dentro.

Tomaso



mercoledì 2 novembre 2011

La zucca vuota

Dopo aver passato un lungo fine settimana a scolpire zucche ci si può sentire un po' "svuotati".
D'altronde la festa di halloween non fa parte della nostra storia, ci viene proposta più per delle ragioni commerciali che per altro.
Ma quest'anno abbiamo voluto farla, motivati da nostro figlio e qualche suo amichetto.
Naturalmente quando facciamo le cose, le facciamo bene fino in fondo, invece di una festa in una taverna ( che tra l'altro non abbiamo) siamo andati a fare il giro dei nostri vicini per il famoso "dolcetto o scherzetto".
A molti abbiamo dovuto spiegare di cosa si trattava, ma tutti ci hanno accolto con un sorriso e anche chi si è trovato completamente impreparato è andato alla ricerca di un dolcetto da dare alle tre piccole maschere. 
"Dolcetto e scherzetto" è stato un modo come un altro per entrare in contatto con altre persone, anche solo suonare alle loro porte ci ha fatto scoprire un po' del loro mondo.
Ci è costato un po' di mal di pancia, dovuto dai dolcetti, ma abbiamo fatto un viaggio ricco di piccole scoperte a pochi passi da casa nostra.

domenica 30 ottobre 2011

Strade




STRADE

Infinita la fatica
provata su queste strade
diverse ed uguali
tutte in salita
anche se discendono e portano all'oceano

Cammino a vuoto
sprecato per un misero guadagno
io dritto come un mulo
testardo come un uomo
stanco come me

Adesso lascio il tutto
cancello la missione
mi butto a sinistra
nella via che conduce al mare

Vado a respirare
ti lascio qui fratello mio
e bacia le mie spalle
che si gettano nel mare

Si, il mare
il mare
il mare
addio!

Antonino Blesi  

venerdì 28 ottobre 2011

E di elefante


Un elefante mi attraversa il giardino.
Ma come è possibile che nessuno se ne sia accorto? Un elefante che passeggia nella città crea il panico, il rumore dei suoi passi pesanti rimbomba sull'asfalto, la gente urla e le auto che scappano. 
Ma l'elefante arriva con un silenzio magico, si sente solo il ticchettio della pioggia sulla sua groppa, i suoi passi sorvolano leggeri come brezza sopra i fili d'erba.
E' un elefante fatto di rugiada, etereo come un sogno, è come quegli attimi dove ti chiedi se sogni o sei sveglio. Me lo sto ancora chiedendo, ma l'elefante è già passato, è lontano, forse è andato a passeggiare nel sogno di qualcun'altro.


martedì 25 ottobre 2011

Orso Baluba

"Orso Baluba"creazione di MR8

Le grandi esplorazioni sono accompagnate a volte da piccole scoperte, a volte bisogna cambiare continente per scoprire un orso baluba che ti guarda dalla finestra del bagno. Un orsetto che stava nascosto nelle tue tasche, e che è venuto fuori dalla tua matita un giorno che stavi solo a fischiettare per passare il tempo.
Il tempo è un bene prezioso, forse la cosa che manca di più a tutti ai giorni nostri e non sempre è un concetto legato al lavoro o al denaro. Il tempo è come uno spazio che dedichiamo a noi, a volte è una tana dove vogliamo ritrovarci soli, a volte è una deviazione da un sentiero che gli altri ci hanno tracciato, il tempo è l'aria che respiriamo quando camminiamo con le nostre gambe. 
Prendendo il sentiero meno battuto si incontrano nuovi luoghi e nuovi animali, ma se sappiamo guardare, possiamo trovare noi stessi.

Tomaso


venerdì 21 ottobre 2011

Che cosa faccio sabato sera?


Io sabato sera vado a vedere uno spettacolo di burattini, anzi uno spettacolo di burattini che è dedicato ai bambini troppo cresciuti come me.
Ecco dove vado sabato sera:
http://www.aprisogni.it/organizzazione/dissacrazioni/dissacrazioni2011.html
ci vado perchè ci sono stato sabato scorso e mi è piaciuto molto,
ci vado perchè è una poche rassegne di burattini dedicate agli adulti ( ci sono solo quattro rassegne di questo tipo in italia)
ci vado anche con la mia famiglia perchè non è uno spettacolo vietato ai minori, ma dedicato ai grandi
ci vado perchè sono curioso
ci vado perchè è gratis

non ti ho ancora convinto?

giovedì 20 ottobre 2011

La creatività quotidiana


La creatività può essere a servizio di molte cose, può aiutare a vendere più auto o vestiti,.
La creatività può far nascere un bisogno, quando si disegna un oggetto così bello che dobbiamo possederlo.
La creatività è al servizio dei grandi eventi, la creatività è una qualità che può essere venduta a caro prezzo, quindi la si tiene nascosta su alcuni appunti, si coltiva il proprio tesoro, nella speranza di ricavarne il massimo possibile.
Ma la creatività può essere generosa in ogni nostro giorno, per questo nei miei post parlo di creatività quotidiana, ne parlo come di un gesto scacciatristezza, un antistress, un antidoto contro il logorio della vita moderna ( come il Cynar).
La creatività quotidiana ti permette di far mangiare un kiwi perchè sono degli occhi di drago, ti fa nascere un sorriso senza ragione, mette un po' di colore quando le giornate d'autunno diventano grigie.

La creatività è reale solo se condivisa.
( dalla frase di Chris McCandless: la felicità è reale solo se condivisa http://it.wikipedia.org/wiki/Christopher_McCandless)

Tomaso Nardin

domenica 16 ottobre 2011

Il silenzio della radio

I pomeriggi della mia infanzia sono stati accompagnati dal suono della radio che mia madre ascoltava mentre faceva riparazioni sartoriali e imbastiva vestiti.
Ora la radio è spenta, o meglio è stata sostituita dalla televisione e dall'invadenza delle immagini che guasta le nostre conversazioni. 
La radio con il suo aspetto discreto e il fascino degli sceneggiati radiofonici si univa all'anima della casa, creando quell'aspetto quotidiano che si è fissato nei miei ricordi.
Il silenzio della radio è stato invaso e i miei ricordi sono andati a catalogarsi da soli in qualche cassetto che apro di tanto in tanto.
Solo per ritornare un attimo a quei pomeriggi vissuti da bambino mi sono costruito una radio di cartone, la appoggio all'orecchio, non esce musica o voce, ma anche solo vederla nello scaffale e sentire il suo silenzio, mi fa sentire bene.


venerdì 14 ottobre 2011

All'alba







All'alba
colli vellutati
riposano in gregge
morbido e sazio.

Feltro color cipresso
sagome arruffate
minuscole.

Nella foschia,
scelgo
da oggi,
di nutrirmi
di solo ciò
che mi darà pace.



                              Elise Pasquier

Gli alieni ed il battiscopa

Ma come è strana la vita.
La sera si degustano dei cioccolatini avvolti in una scatola dorata e il mattino dopo degli alieni brillanti invadono lo studio e camminano lungo la parete, esattamente là dove ti eri promesso di mettere il battiscopa.
Potrebbe essere che ho esagerato con i cioccolatini, inizio ad avere le allucinazioni post-scorpacciata, confesso inizio ad avere paura.
Ma faccio bene a non fidarmi di ciò che non conosco? Devo andare ad accartocciare gli alieni in piccole palle dorate, oppure la mia paura è ingiustificata e la loro è un'invasione pacifica?
Ho deciso di ascoltare il mio istinto e la mia indole pigra ha avuto il sopravvento, ho lasciato gli alieni tranquilli al loro posto, tanto che hanno messo su famiglia e sono diventati in tre, la nostra convivenza continua serena, mentre quel tratto di muro sono anni che aspetta un battiscopa.

martedì 11 ottobre 2011

Il ragno di halloween


Il ragno di Halloween di cartone

Materiale occorrente:
Taglierino
Cartone
colla vinavil o simile oppure cucitrice
spago
scotch di carta
un pennello medio
tempere (nero, arancione, bianco)
un piatto di plastica come tavolozza  

Avete preso tutto, bene iniziamo!











1) Procuratevi delle zampe:

tagliare con un taglierino da una scatola di cartone le zampe del ragno: 4 strisce di 120 cm su 1,5 cm.









2) Prepariamo le zampe:
 prendere una striscia alla volta e ripetere le seguenti operazioni:
piegare verso l'interno a 5 cm e a 115 cm (per i piedi)
piegare verso l'esterno a 30 cm e a 90 cm (per le ginocchia)





Fate attenzione alle pieghe: ben marcate e perpendicolari alle strisce.







3) Per dare un certo contegno al nostro ragno dobbiamo fargli delle spalle ben tonde quindi ammorbidiamo la zona centrale delle strisce cioè a 60 cm  per 10-12 cm strofinandola sullo spigolo di un tavolo, permetterà un'adesione migliore al corpo del ragno.








4) Prepariamo il corpo: 
prendere il rotolo di carta igienica vuoto e passargli lo scotch tutto attorno per chiudere i 2 buchi.










5)Fissiamo le zampe tra di loro: 
posizionare le 4 strisce a stella accorgendosi di lasciare uno spazio un po' più grande per la parte anteriore e un altro per la parte posteriore del corpo del ragno.
Possiamo fissarle nel bel mezzo della stella con una colla di tipo Vinavil oppure con una graffetta di grande dimensione (cucitrice).












6) Attacchiamo il corpo alle zampe:
posizionare il corpo (il rotolo di carta igienica) nel centro della stella e fissarlo con della colla di tipo Vinavil oppure con lo scotch di carta passandolo più volte attorno al punto di contatto.

































7) Ultima tappa: dare il colore “halloweenesco”.
 Dipingiamo il ragno con della tempera NON diluita e con un pennello asciutto (per non inumidire troppo il ragno e rischiare di staccare lo scotch).
Dipingiamo:
di nero (N) i piedini, il corpo centrale, le spalle e il puntino centrale degli occhi (una volta asciutto il bianco).
di bianco (B) i denti e gli occhi solo una volta asciutto il nero della faccia.
di arancione (A) le ginocchia e zampe.


8) Spaventiamo gli amici: 
attaccare uno spago al corpo e tra le spalle per tenerlo come una marionetta da fare camminare e zampettare la grande sera di Halloween. 


Buono spavento!








lunedì 10 ottobre 2011

Il nascondino del cervo


Ottobre è il periodo dove il cervo scende dalla foresta e si ritrova sui pascoli a far udire il suo bramito.
In questa musica serale si esprimono la lotta, l'istinto e la fierezza, i colpi dei combattimenti segnano nuove supremazie.
Ma capita a volte che qualcuno si chiami fuori da questa lotta, che rinunci ad ogni supremazia, perché non ne vede il senso, forse il suo istinto non è competitivo. Un cervo che non partecipa a quello che è chiaramente l'evento dell'anno della sua razza, inevitabilmente soffre un po' di solitudine. La stessa solitudine che prova il piccolo Luigi che si rifugia nel bosco per sfuggire all'ennesimo pomeriggio senza amici.
Ma il bosco è un luogo dove si incontrano gli spiriti affini, e Luigi e il cervo si mettono a giocare a nascondino, e continuano a giocare fino a quando le ombre degli alberi si allungano su di loro.
Sono così felici che non sentono lo sbattere di corna nella valle e la voce della mamma che chiama per la cena.


giovedì 6 ottobre 2011

A di asino


Iniziare un abecedario, per poter insegnare a un bambino a riconoscere le lettere, per poi con queste formare le parole,comporre delle frasi e così via........
Ma quando io ho iniziato a disegnare un abecedario le lettere hanno subito assunto un altro valore, sono diventate forme e geometrie semplici con le quali mi sono messo a giocare.
Invece di insegnare a un bambino a leggere seguendo una logica razionale, sono io che ridivento bambino affascinato dall'astratto irrazionale.
Vista questa cattiva condotta, la prima lettera non può essere altro che A di asino.

martedì 4 ottobre 2011

L'avocado che diventò kiwi


La fiera quattro passi di Treviso è sempre un'occasione per incontrare persone speciali.
Quest'anno abbiamo incontrato Mario che è venuto a far conoscere i buoni prodotti di una Sicilia "nuova", abitata da galline felici http://www.legallinefelici.it/.
Tra le tante cose buone c'erano anche degli avocados squisiti.
E' capitato però che uno di questi si è dimostrato particolarmente combattivo, direi quasi ribelle, tanto che aveva deciso di non farsi mangiare. Mario mi ha raccontato che questo avocado veniva da un albero che si affacciava su un campo da rugby, non c'è da stupirsi quindi che non si facesse mangiare.
Allora l'ho voluto aiutare a travestirsi da kiwi, l'uccello della Nuova Zelanda,e vedendolo così, tutto nero come i fortissimi All Blacks, nessuno ha più avuto il coraggio di mangiarlo.
Alle volte basta avere il coraggio di cambiare.
Pure un avocado riesce a cambiare il suo destino.

sabato 1 ottobre 2011

Dove sono?



Un giorno guardo la mia mano e mi chiedo dove sono.
Ho nostalgia del tempo in cui si guardava il palmo della mano e tra le linee si cercava il proprio futuro.
Nel palmo della mano non riesco a trovare mappe tracciate da satelliti, non sento voci metalliche che mi dicono che tra cento metri devo girare a destra.
Nel palmo della mano trovo l'invisibile alla tecnologia, ritrovo l'innocenza di quando mi mettevo a contare fino a mille senza sapere il perché, mi perdo nell'incanto del suono dei numeri che scorrono.
Oggi nessuno sa dove sono, ricomincio a contare,
non so fino a che numero arrivo, non riesco neanche a immaginarlo,
io inizio, da qualche parte arriverò.............1001........